(Trieste 1924 – 2007)

Giuseppe “Pino” Ferfoglia nasce a Trieste nella zona di Roiano Scala Santa e trascorre la sua gioventù tra i pastini e le campagne della periferia, l’atmosfera e la luce di quelle contrade, di quell’epoca, gli rimangono sempre presenti come parte essenziale del suo essere.

Esordi’ con mostre universitarie negli anni Cinquanta, fu amico dei maggiori artisti triestini del dopo guerra, Bergagna, Brumatti, Cerne, Cerni-goi, Dequel, Rosignano e Sormani.

L’artista è passato, nel giro di qualche decennio, dal pacato lirismo della veduta urbana al vibrante vitalismo del paesaggio carsico con il rosso del sommacco ed il giallo carico dell’autunno a fare da contraltare al verde tenero dei prati, al verde cupo della boscaglia, al bianco del calcare, all’azzurro (talora plumbeo) del cielo. Ma, di fronte a questa, una nuova tematica degli anni Novanta si pone, almeno così pare, come sintesi provvisoria degli opposti ed in alcune immagini della campagna goriziana, del Carso e della periferia triestina, veduta e paesaggio si incontrano ed il lirismo ed il vitalismo si rivolgono in commossa elegia.

Ha presentato mostre personali a Trieste, Milano, Napoli, Roma ed in altre città italiane trovando consenso sia di pubblico che di critica. (Tratto da un articolo del prof. Sergio Molesi e dal Dizionario degli Artisti di Trieste, dell’Isontino, dell’Istria e della Dalmazia di Claudio H. Martelli)

Giuseppe Ferfoglia (Pino) 1981 "Uomo seduto su panchina" Conconello.
Ferfoglia Giuseppe (Pino)”Uomo seduto su panchina”
Giuseppe Ferfoglia (Pino) 1981 "Uomo seduto su panchina" Conconello. Acquarello cm. 49x83
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Ferfoglia Pino "Sul carso", 1969
Ferfoglia Pino “Sul carso”
Ferfoglia Pino "Sul carso", 1969, china su carta, cm. 33,5x49
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