Timmel von Thummel Vito

(Vienna 1886 – Trieste1949)

Figlio di nobili che si trasferirono a Trieste, Vito Timmel frequentò la Scuola per capi d’Arte sotto la guida del pittore Eugenio Scomparini, successivamente si iscrisse alla Kunstgewerbeschule di Vienna che indirizzò la sua attività artistica verso il simbolismo e lo stile secessionista, fu poi all’Accademia delle Belle Arti di Vienna

Su di lui fu molto influente l’opera di Gustav Klimt che proprio negli anni formativi di Timmel fu presente alla Biennale di Venezia del 1910,

Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale come riservista nell’esercito austroungarico, Timmel ritornò a Trieste dove si applicò oltre che alla pittura, alla grafica, alla cartellonistica ed alla attività decorativa. Dopo una intensa attività espositiva, due matrimoni ed un figlio, negli anni trenta la sua salute psichica si andò aggravando come anche rilevabile dal suo diario “Il magico taccuino”. Mori’ all’ospedale psichiatrico di Trieste dopo tre anni di ricovero il 1 gennaio 1949.

Nel 2001 lo scrittore Claudio Magris pubblicò “La mostra” che aveva come protagonista Vito Timmel e nel 2003 sempre Magris ne ricavò una versione teatrale per la regia di Antonio Calenda e con l’attore Roberto Herlitzka nella parte del pittore triestino, riallestita nel 2006 sempre con regia di Antonio Calenda ed interpretazione di Roberto Herlitzka, nell’ottobre 2020 la Stadion, casa d’asta di Trieste mise all’asta un suo grande dipinto del 1920 di cm.202 x 186, “Gli infelici” che ricorda il Klimt dei pannelli perduti realizzati per l’Università di Vienna, il dipinto venne vinto e fu esposto al pubblico per un periodo, dalla Modiano Industria Carte Da Gioco per la quale Timmel anni prima aveva fatto molti cartelloni pubblicitari.  Nell’agosto 2022 ando’ in scena per Storie nell’Arte “Un ozioso disinteresse, un fantasioso incanto”, una visita al magico mondo del pittore Vito Timmel, un eccentrico racconto a cura di Stefano Dongetti interpretato dall’attore Adriano Giraldi. (Tratto da Wikipedia)